giovedì 5 marzo 2015

Transumanze

La transumanza è quel rito atavico che compievano i pastori di pecore delle montagne dove sono cresciuta. In inverno scendevano verso la pianura ed il mare. In primavera tornavano sulle colline e sugli alti pascoli dell'Appennino. Oggi vivo in un ambiente meno arcaico, sono pienamente immersa in una caotica vita di città, in una società post-moderna che non ha mai conosciuto la modernità, fatta di precarietà lavorativa, studi universitari, amici (ero più solitaria e meno social sulle montagne) ed impegno politico-sociale. E' una vita frenetica, veloce. Non c'è più quella lentezza della mia terra arcaica. Però è rimasta la transumanza. E ora car* lettore/lettrice ti chiederai ma quale transumanza possa esserci in città? Non ci sono greggi. Al massimo greggi di uomini e donne ma non mi riferivo a questo. La transumanza che ho ritrovato nella post-modernità ma che già vivevo nel mio piccolo mondo arcaico è quella dei generi.
Molte persone come me vanno e vengono tra i generi, su e giù, ora maschio, ora femmina, ora androgina. E' un continuo transumare. Poi mi fermo e inizio una nuovo e straordinario viaggio da cui credo che non tornerò indietro. E' il viaggio dell'adeguamento del mio corpo al mio genere d'elezione. Sì, sono una donna transgender.
Le transumanze incontrate in questi anni sono tante. La sessualità è probabilmente una continua transumanza. E' un caotico ed orgiastico viaggio polimorfo. Più cerchiamo di darle una certa direzione ed essa più la cambierà. Allora il mio obiettivo è raccontare queste transumanze queer, questi viaggi strambi della sessualità umana che va oltre la norma.

1 commento:

  1. Attenderò la prima tappa del tuo viaggio senza direzione con molto piacere :-)

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